An Angel wish...

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    L'uomo restò sorpreso per un breve istante.. Guardò persino sua moglie..
    La ringrazio molte buon signore.. Che Dio la benedica per la sua generosità..
    Gioia pure, rispetto e devozione.. Il mondo dell'uomo era costellato di mille e più emozioni che si susseguivano ogni giorno..
    Un mondo lontano da quello celestiale ove pace e luce permeavano il tutto e si trascorrevano giorni a riflettere sul perchè o su altro.
    In ogni caso aiutare i poveri viandanti non fu rapido o semplice.. Amaunathor dovette sporcarsi di fango e spingere utilizzando la forza fisica che non aveva mai usato prima d'ora a quel modo..
    Riuscirono però a sollevarlo quando l'uomo utilizzò una leva, un palo conficcato sotto il carro per spingere e farlo sollevare, che si mosse grazie alla forza di entrambi gli uomini, o meglio di uomo e angelo congiunti.
    Non sappiamo davvero come ringraziala mio buon signore.. Disse il proprietario del carro..
    Potremmo accendere un fuoco, mangiare una cosa insieme e ripartire domani visto che ora si sta facendo tardi; potrebbe restare con noi e fare magari un tratto di strada insieme. Disse la moglie avvicinandosi timidamente un pò dietro al marito.

     
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    Quell'uomo aveva mosso una espressione strana, Amaunathor la osserva un attimo per cercare di comprenderla. Stupore? forse. Sorpresa? anche. Tra i mortali non ci si aiutava? Amaunathor è già in dubbio sul da farsi, ha forse errato a offrirsi?
    La risposta dell'uomo, dopo aver consultato la donna con il piccolo umano in braccio, non tarda ad arrivare. Lo ringraziava e lo benediva e effettuava una preghiera a Dio in tal senso. Ma chi era poi Dio? giusto...il Creatore era chiamato Dio dagli Umani dell'Eden.
    C'erano fin troppe emozioni nel mondo degli umani, Amaunathor non era pronto a tutto quello. Uriel poteva dirgli qualcosa di più prima di lasciarlo andare, ma ormai era tempo di agire e non più contemplare.
    Amaunathor si mette a fianco dell'uomo e inizia a spingere. Doveva essere un lavoro semplice nel suo pensiero, ma in realtà richiede molto più tempo e il fango...quel famoso fango che tutto permeava, ora arriva anche a sporcargli parte dei calzoni fino al ginocchio, più schizzi vari sull'armatura. Non aveva mai usato la forza prima d'ora, nemmeno quando era nel Paradiso e doveva volare. Certo poteva essere stancante, nel senso umano del termine, ma non era mai stato un suo problema. Solo quando l'uomo ebbe un lampo di genio (o forse la Luce di Dio lo ha toccato? chissà) e utilizzare un palo per fare da leva...Angelo e Mortale riuscirono a rimettere dritto il carro. Uomo e Angelo congiunti erano riusciti nell'impresa!
    Era qualcosa di molto irrisorio, ma si poteva collaborare e quello lo aveva appena dimostrato.
    Amaunathor, per quanto sporco, era felice di aver dato una mano. Altra cosa era cercare i cavalli, ma forse non erano molto lontani.

    < lo hai già fatto...>

    Come faceva a non sapere come ringraziarlo? se lo aveva fatto poco prima semplicemente dandogli una preghiera? era tutto quello di cui un Angelo aveva bisogno. La donna fece una nuova proposta, Amaunathor non sapeva come rispondere, però questo gli apriva una opportunità: poteva far loro domande. Di solito l'Angelo non è loquace, ma ha una missione che gli impone anche di parlare e lui deve rispettare le gerarchie. Era suo dovere. Si limita ad annuire.
    La cosa è strana.
    Di solito, in forma di Angelo, avrebbe espresso il suo pensiero con la sua Essenza. Ora in forma umana non aveva modo di usare l'essenza, anche se lo faceva come gesto "automatico". E questo era tradotto in gesti che non erano suoi, come annuire. Comunque serviva al suo scopo.

    < posso rendermi utile?>

    Chiede quindi a loro, visto che a quanto pare si devono accampare per la notte (cosa che lui non capisce, ma forse è una questione umana e capirà). Ma più che altro.

    < La Città è lontana?>

    Chiede, visto che non conosce le distanze degli umani e...non ha mai camminato! in volo farebbe presto ma non è quello il caso.
    Sbatte un attimo le palpebre.
    C'è qualcosa che non va.
    Non percepisce la loro essenza, quindi...non sa chi sono. Non li conosce. Non erano Angeli, forse non potevano condividere l'essenza e presentarsi come si confà in queste circostanze, quindi come fare?

    < Fratello Amaunathor...>

    Si posa la mano destra al petto, presentandosi. Lo aveva visto fare in una delle sue contemplazioni sugli umani, lo aveva fatto un certo Fratello Martino, presentandosi a un altro mortale.
    Se vorranno il suo aiuto per preparare la cena (qualsiasi cosa sia) e il fuoco (quello lo conosce), Amaunathor si darà da fare ovviamente. Il problema sarà quando gli offriranno da mangiare. Ma ci penserà a tempo debito.
     
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    Ohhh no no lei è ospite, deve solo riposare, penserò a tutto io..
    Disse la donna con il bimbo in braccio..
    Prendo un pò di legna.. Il marito si recò al carretto e prese un pò di legna, poi armeggiando con due pietre generò delle scintille per dar fuoco a della stoppa accuratamente posta lì sotto..
    In breve si creò un piccolo bivacco vicino al quale la donna posò un pentolame di terra cotta con acqua e diverse spezie e ortaggi per dentro..
    Erano una famiglia umile ma unita e credente..
    La figlia più grande, giovanissima a sua volta che di anni umani ne avrebbe potuto aver solo una decina, sembrava attratta dall'angelo..
    Era curiosità la sua, non v'era malizia nelle sue azioni.. Lo osservava da ogni angolazione, ogni tanto gli si avvicinava e fuggiva via se l'angelo la notava..
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    hai libertà di autoconclusione per parlare con i 2 signori, descrivere la serata e la ripresa del viaggio tu e l'uomo (se vuoi andare con loro sul carro) mentre il resto della famiglia dorme nel carretto ecc..
    non strafare troppo e sarà ok ;)
     
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    <parlato>
    "umani"


    Gli umani lo vogliono come ospite, Amaunathor non ha idea di cosa voglia esattamente dire, ma a quanto pare è qualcosa di importante: non deve fare nulla e viene servito da loro. Un po' come se lo avessero messo al di sopra della loro gerarchia e lo trattassero come un Generale Celeste o altro. Strano comportamento. Positivo, non c'era che dire ovviamente, Amaunathor si trova onorato di quelle attenzioni e anche un po' a disagio, dopo tutto nessuno ne aveva mai avute con lui. Il marito prende della legna e lui osserva il fare dell'uomo, seguendo il suo incedere e poi come accende il fuoco. La donna mette sul fuoco un pentolone e poi dell'acqua con delle verdure. Amaunathor ci mette un poco a comprendere che stanno cucinando e preparando del cibo. Anche per lui.

    < io...non mangio.>

    Quella rivelazione lascia basiti i presenti, compresa un Umana giovane appena giunta, una figlia della coppia a quanto pare. Solo il piccolo in braccio alla donna non sembra stupito, ma è anche vero che quel cosino non era interessato alla faccenda e sonnecchiava beato.


    < ho fatto un voto...>

    Prova a spiegare la sua situazione, senza andare nel dettaglio (cioè che non necessitava di nutrirsi) e senza rivelare la sua vera natura. Quello che ha detto pare rallegrare i presenti, perché non si dedicano a domande indiscrete.

    "Se siamo fortunati, domani potremmo arrivare in vista della Città...o entrarci anche"

    Spiega l'uomo alla sua domanda di prima, Amaunathor annuisce nuovamente (quel gesto sta iniziando a usarlo spesso) comprendendo così il tempo che impiegherà a raggiungere la Città degli Umani l'indomani, forse il giorno dopo se le cose si mettevano male. Osservando quei Mortali, Amaunathor nota che non portano armi visibili, anche se non si può dire che non siano armati in qualche modo nel loro carro. Non può abbandonarli tanto presto, senza di lui chi li proteggerebbe? non che lui sia poi un abile guerriero dopo tutto.

    "che cosa ti porta in città?"

    Gli chiedono, Amaunathor pondera un attimo su come rispondere.

    < voglio aiutare...>

    "c'è sempre bisogno di aiuto...immagino, tra i Crociati..."

    A dare quell'idea è il suo equipaggiamento ovviamente, Amaunathor si osserva un attimo e poi adocchia il suo scudo con la Croce. Si, sarebbe una risposta adeguata ma non veritiera.

    < ho...un altro voto, io non posso usare armi per offendere...>

    Di fatto, non porta alcuna arma con se: solo armatura, elmo e scudo. L'uomo pare un pò perplesso all'inizio, ma poi annuisce e si fa trovare d'accordo, andando a spiegare la sua visione sui voti di Amaunathor, tutti legittimi e benvoluti agli occhi di Dio e queste faccende qui. Non ha proprio idea di quello che c'è veramente dietro, ma non sta all'Angelo spiegarglielo.

    "...forse gli Esorcisti? si perché no? alcuni combattono ma non tutti, molti si limitano a curare e fornire aiuti..."

    Amaunathor annuisce

    < si, forse...>

    " ma certo! ci sono vari conventi piccoli e grandi, in città troverai sicuramente quello che farà al caso tuo."

    L'entusiasmo dell'uomo non era contagioso per l'Angelo, per il semplice motivo che non lo comprendeva, ma si trova a sorridere per empatia o meglio: visto che lui pareva contento di quello che aveva detto, Amaunathor si conforma a lui. Non che sia solito sorridere, ma la sua forma umana apprezza quel cambiamento.
    La figlia grande della coppia lo studiava, ormai se ne era accorto. Perché?
    Forse le anime pure e innocenti (come una bambina appunto) potevano vedere oltre la sua trasformazione e notare la sua vera natura? Non poteva saperlo ovviamente, non aveva mai contemplato la faccenda, ma non pareva troppo preoccupato della cosa. La famiglia era molto credente (e fa diverso...erano nell'Eden!) e se la piccola lo avesse davvero visto come un Angelo sarebbe successo il finimondo e lo avrebbero adorato come messaggero di Dio e non più trattato come una persona normale.
    Amaunathor ogni tanto osserva la giovane fanciulla e lei si nasconde, qualche volta si prende anche un rimprovero dal padre o dalla madre, che temono che lo stia disturbando.

    < non mi disturba...>

    assicura loro.

    < Egli ha dato a tutti la curiosità per il suo Creato, è giusto che lei voglia osservare...>

    Era un discorso un pò criptico e forse chiaro solo per un Angelo, anche se lo ha messo in termini che loro possono comprendere. Era stato "Dio" appunto a creare tutto e a dare agli Umani quell'intelletto in più per poter apprezzare quello che era stato creato.
    Dopo un poco le donne e il piccolo vanno a coricarsi, lasciando da soli Amaunathor e il padre di famiglia, di cui ancora non sa il nome ma...che ormai non ha più importanza.

    " se vuoi, posso fare il primo turno di guardia"

    < possiamo farlo assieme>

    " e poi chi dormirà? no...riposa, lo farò io..."

    Amaunathor non sapeva come spiegargli che lui non dormiva, quindi...

    < no, lo farò io...>

    "d'accordo...allora svegliami quando tocca a me..."

    Dopo un po' anche l'uomo va a coricarsi, lasciando da solo Amaunathor. Ha ormai compreso come rinnovare il fuoco che ha di fronte, perché ha notato come la famiglia si sia messa attorno ad esso per risposare: avevano freddo, cosa che lui non percepisce minimamente. Si stava effettivamente prendendo cura di quella piccola comunità di Umani. Famiglia, si erano definiti. Amaunathor alza lo sguardo al cielo e vede quello che vede anche dal paradiso, solo un pò più distante. Ma era lo spettacolo che vedeva sulla terra a tenerlo ancorato con lo sguardo: campi (coltivati e non), strade, alberi, frenetica attività degli umani nel costruire o nel lasciare qualcosa di se alle spalle. C'era qualcosa di poetico in quello che vedeva anche se non lo comprendeva appieno, gli servirà tempo per contemplare quella parte ovviamente e ora non era proprio il caso: aveva solo un mese per stare con gli umani e già aveva passato il suo primo giorno. I colori però erano strani, prima era tutto blu e poi inizia a diventare rosso e poi rosa e poi azzurro e...

    "ahhh...ma, è l'alba! perché non mi hai chiamato?"

    l'Uomo si era svegliato, era l'alba e Amaunathor aveva passato il tempo a contemplare quello che aveva attorno, perdendo la cognizione del tempo, anche le donne si erano svegliate.

    < non mi sono accorto...del tempo che scorreva...>

    L'uomo è troppo assonnato per obiettare e Amaunathor si limita a iniziare a pulirsi gli stivali e i pantaloni dal fango che, nel mentre, si era fatto secco su di essi. Sono semplici colpi di mano per il momento, non fa altro: non può usare la sua essenza per far scivolare via quelle particelle estranee al suo essere. La giovane umana è ancora curiosa su di lui e l'Angelo non fa nulla per scacciarla, anzi...ogni tanto lascia apposta l'elmo in giro così è proprio la piccola a riportarglielo e lui, sorridendo, la ringrazia per la gentilezza. Era una scusa che la ragazza usava per osservarlo da vicino e Amaunathor la lascia fare senza problemi, visto che non lo infastidisce.
    Declina l'offerta di salire sul carro e si limita a seguirli a piedi. Per un tratto anche la ragazzina lo segue a piedi, alle volte affiancandolo e altre standogli dietro, fino a che non si stanca e si mette sul carro. Pare che per il momento facciano la stessa strada...
     
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    benone :)


    Il viaggio prosegue tranquillo e spedito..
    L'antico angelo "dormiente" che da poco ha iniziato ad aprire gli occhi può continuare a contemplare il mondo..
    Giunsero all'inizio del primo pomeriggio.
    Nuova Romae era immensa.. Una città fortificata da alte mura in cui, al loro interno, ogni umano svolgeva un compito per migliorare la propria vita e quella degli altri..
    Lì si sarebbero divisi con la famiglia che ringraziò e benedisse ancora una volta l'angelo sotto mentite spoglie.

     
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    Il viaggio prosegue tranquillo e spedito, Amaunathor non usa mai il carro per non disturbare la famiglia su di esso e dopo la reticenza iniziale, dopo un po' la famiglia smette di preoccuparsi della possibile fatica dell'Angelo, visto che non ne mostra alcuna. Arrivano anche a parlare di una "Benedizione" divina su di lui, quando pensano che lui non li possa sentire (c'è da dire che l'Angelo non usa l'udito degli umani, anche se è in loro forma, ma prende coscienza di quello che lo circonda.). La cosa ovviamente non gli da alcun fastidio, non è compito suo spiegare agli umani la differenza tra di loro. I paesaggi cambiavano a velocità troppo elevata per i gusti di Amaunathor, non riusciva a prendere coscienza di qualcosa che subito essa mutava in altro: da un frutteto a un campo di grano, da una capanna a una Locanda (che comunque Amaunathor scambia per una capanna comune).

    Dopo la pausa pranzo, arrivarono in vista di Nova Romae. La città era imponente per i canoni umani ovviamente, ma nulla a che vedere con Angelium. Però c'era da dare atto dell'ingegnosità dell'uomo in quel frangente. Amaunathor posa una mano sulle mura quando si avvicina e ne percepisce qualcosa di affine anche se flebile: ove Angelium era tutta permeata di "Magia" divina, quelle mura ne contenevano una piccola traccia per propria difesa. Non avrebbe fermato i Demoni maggiori, ma molte schiere dei minori sarebbero perite al solo tocco di quelle mura. Era un bene, l'uomo non era proprio sprovvisto di difese. Forse dovrà parlarne con Uriel: un aiuto più diretto degli Angeli alla difesa della Città potrebbe essere doveroso. Almeno, un aiuto nella stesura della rete di incantesimi protettivi.

    Era il momento di separarsi da quella famiglia tanto gentile e da quella bambina tanto curiosa.

    < vi auguro ogni bene...>

    Non era così "umano" (o presuntuoso) da benedirli in nome di Dio, lui era un Angelo dopo tutto.

    < se avrete bisogno...provate a cercarmi, o pregate..."Dio vede e provvede">

    Per citare gli umani insomma, una preghiera potrebbe anche sentirla dal Paradiso, chissà. Cercarlo e trovarlo sarà più complicato, però anche quello...forse, chissà.
    Si separano, Amaunathor li osserva un poco e poi si volge verso la città e si avvia al suo interno. Ovviamente viene fermato e controllato, ma un po' il suo vestiario e (sopratutto) la sua totale immunità agli incanti divini, lasciano le Guardie alla porta tranquille sulla sua presenza. La città era un "formicaio" laborioso di mortali che si indaffaravano per la loro prosperità e la prosperità di tutti gli altri. Se prima aveva avuto un problema con la "puzza" di poche persone, li in città la cosa è a livelli biblici.
    Ma dovrà farci il callo.
    Inizia a vagare all'interno della città, vuole prendersi un po' di tempo per osservare e contemplare prima di scegliere la sua meta: uno dei Conventi degli Esorcisti.
    Ha scelto quello perché lo ritiene il punto di inizio adeguato per la sua visita di studio, non può andare dal Papa o tra i suoi Guerrieri per ovvi motivi, ne può entrare nei Crociati: non è un guerriero. Gli Esorcisti dovrebbero essere la scelta migliore. Non entrarvi a pieno titolo ovviamente, ma ricevere solamente ospitalità e la possibilità di passare del tempo con loro per studiarli e fare un rapporto a Uriel. Non solo studiare gli Esorcisti ovviamente, ma anche la popolazione in generale. Ma da qualche parte si deve iniziare, ci vuole una "base operativa".
     
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    ok ci siamo, direi che possiamo fermarmi qui ^^ con la prossima role puoi già apprendere una prima abilità che ti serva in lotta..



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    Avventura principiante conclusa: 20 exp
     
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21 replies since 19/12/2018, 20:14   177 views
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